Il codice tributo 4033 è utilizzato per il pagamento con il modello F24 della prima rata di acconto dell’Irpef per quei soggetti che effettuano la denuncia dei redditi con il Modello Unico.
L’acconto può avvenire in un’unica soluzione o in due rate. Esso è pari al 100% dell’importo risultante al rigo RN33 dell’ultima dichiarazione dei redditi, purché la cifra sia superiore a 51,65 euro, altrimenti non è dovuto alcun acconto. Se il totale dovuto è inferiore a 257,52 euro, il pagamento avviene in un’unica soluzione entro il 30 novembre, salvo slittamento al giorno successivo, se la scadenza coincide con la domenica. Se, invece, la somma dovuta è maggiore o uguale a 257,452 euro, è possibile la rateazione. In questo caso, la prima rata è pari al 40% dell’importo totale e deve essere versata al Fisco entro il 16 giugno o entro il 16 luglio (con maggiorazione dello 0,4% a titolo di interesse). La seconda rata deve essere versata nella misura del rimanente 60% entro il 30 novembre. Per quest’ultima va utilizzato il codice tributo 4034.
Per effettuare l’acconto Irpef della prima rata, bisogna utilizzare il modello F24 e il codice tributo 4033, indicando l’importo da versare, l’anno di riferimento e il numero delle rate prescelte, essendo rateizzabile anche la prima rata di acconto. Nel caso in cui, ad esempio, stessimo pagando la prima di 6 rate, dovremmo indicare le cifre 0106, dove 01 indica che si tratta della prima rata, appunto, e 06 che sono 6 le rate totali.
Bisogna anche indicare di seguito l’anno di imposta a cui fa riferimento il versamento e la cifra che dobbiamo versare. Se, per esempio, l’acconto complessivo è di 6000 euro e abbiamo scelto di versarlo in 6 rate, l’importo che dobbiamo riportare è di 1000 euro.
Risulta essere possibile utilizzare il codice per effettuare una compensazione fiscale, nel caso in cui, cioè, vantassimo un credito verso il Fisco. In questi casi, se l’ammontare del credito è superiore a quello del debito, non solo non dovremmo versare niente, ma la differenza resta ancora un credito verso l’amministrazione finanziaria. Viceversa, se il debito fosse superiore al credito, dovremmo limitarci a versare la differenza ancora a nostro sfavore.
Esempio, abbiamo un credito di 3000 euro verso l’Erario, ma al contempo dobbiamo versare un acconto per la prima rata dell’Irpef di 5000 euro. Scomputiamo i 3000 euro dai 5.00 e verseremo all’Erario 2000 euro, ossia il nostro debito netto.