Il codice tributo 1630 è quello che il contribuente deve utilizzare con il modello F24 per il versamento degli interessi dovuti sul pagamento dilazionato degli importi rateizzabili dell’Irpef, trattenuti dal sostituto d’imposta in busta paga e a seguito di assistenza fiscale.
Capiamo meglio di cosa parliamo, partendo dalla risoluzione 190/E dell’Agenzia delle Entrate del 2009, che ha introdotto 8 nuovi codici tributo, relativamente alle novità in materia di tassazione, a seguito dell’introduzione della detassazione degli straordinari e dei versamenti in forma rateizzati nell’ambito dell’assistenza fiscale, contenuta nel decreto legge 93/2008. In sostanza, il legislatore ha introdotto, entro certi limiti, la possibilità del lavoratore di avvalersi di un’imposizione Irpef sostitutiva e che prevede un’aliquota di solo il 1 0% sui redditi percepiti per gli straordinari effettuati e per i premi di produttività ottenuti nell’anno.
Dunque, al fine di incentivare la produttività e di premiare i lavoratori più meritevoli, è stata introdotta su queste somme di salario addizionale una tassazione più favorevole di quella ordinaria, laddove quest’ultima tende a incidere in misura crescente all’aumentare dei redditi dichiarati, ovvero delle ore di straordinario lavorate e dei premi di produttività riscossi.
Tra gli otto codici tributo allora introdotti dall’Agenzia delle Entrate, quello 1630 è relativo, come detto, al versamento degli interessi per il pagamento frazionato dell’imposta sostitutiva. Il codice 3790 riguarda, invece, gli interessi sull’addizionale regionale, il 3795 gli interessi sull’addizionale comunale.
Gli altri cinque codici sono il 1057 per l’imposta sostitutiva dell’Irpef e addizionali, il codice tributo1606 si riferisce all’imposta sostitutiva per i compensi maturati in Sicilia e versati fuori dalla regione; il 1907 riguarda i compensi maturati in Sardegna; il 1908 è relativo ai compensi accessori da lavoro dipendente maturati in Valle d’Aosta e versati fuori dalla regione; infine, il codice 1307 riguarda i compensi per il reddito da lavoro dipendente e la cui imposta è stata versata in Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta.
Va precisato che il contribuente che intende avvalersi dell’imposizione più favorevole sul reddito accessorio deve farne richiesta al centro di assistenza fiscale, che provvederà a rideterminare l’imposta.
Sul modello F24 si dovranno inserire l’anno di riferimento dell’imposta, il mese, l’importo a debito. Nel Totale A si dovranno segnalare gli importi a debito, mentre nel Totale B quelli eventuali a credito. Il Saldo, pari alla differenza tra il Totale A e il Totale B, fornirà l’importo che il contribuente dovrà ancora versare al Fisco o, al contrario, il credito che vanta verso lo Stato.