Il codice tributo 9002 è quello che il contribuente deve utilizzare per il versamento con il modello F24 degli interessi relativi al ravvedimento operoso per le imposte dirette, all’IVA e a altri tributi, nel caso di rateazione.
In sostanza, capita spesso che il contribuente non adempia agli obblighi fiscali entro le scadenze previste dalle norme fiscali. Nel caso dell’IVA, ad esempio, queste sono fissate il sedicesimo giorno del mese successivo a quello di riferimento o, se ci si avvale della contribuzione trimestrale, è il sedicesimo giorno del secondo mese successivo a ogni trimestre. Vediamo cosa succede se queste scadenze non sono rispettate.
L’Erario impone una sanzione del 30% dell’imposta evasa o pagata in ritardo, salvo che il contribuente non si avvalga del ravvedimento operoso, un istituto giuridico, che consente di mettersi in regola con sanzioni ridotte. Nel dettaglio, se il contribuente si auto denuncia e versa entro 14 giorni dalla scadenza l’imposta, la sanzione viene abbattuta ad appena lo 0,2% per ogni giorno di ritardo, rispetto all’imposta. Quindi, il massimo che sarà richiesto entro 14 giorni dalla scadenza è il 2,8% dell’importo versato in ritardo, 0,2% x 14 giorni Per i ritardi compresi tra i 15 e i 30 giorni, la sanzione è elevata al 3% e al 3,75% per i ritardi tra i 30 e i 90 giorni.
Allo stesso tempo, vanno versati anche gli interessi legali, che per il 2015 sono stati fissati nella misura dello 0,5% in ragione annua. Il contribuente, qualora presenti le condizioni ammesse, può chiedere la rateazione dell’importo dovuto. Il codice tributo 9002 è quello che bisogna utilizzare per versare i relativi interessi.
Infatti, le sanzioni vanno versate con un codice tributo diverso da quello che si deve utilizzare per il versamento dell’imposta e degli stessi interessi. Questi si riferiscono all’intero importo originario dovuto, in quanto bisogna compensare il Fisco per il pagamento dilazionato nel tempo.
Chiaramente, per fare in modo che la rateazione sia ammessa, è necessario che il contribuente verso la prima rata entro la scadenza fissata, altrimenti decade dal beneficio. Allo stesso modo, egli dovrà rispettare le scadenze successive, altrimenti la rateazione potrà essergli revocata e tornerà a pagare l’intero debito subito e gravato dalle sanzioni ordinarie. Perché ciò non si verifichi, va detto che l’amministrazione finanziaria tollera un minimo ritardo, purché esso sia contenuto entro la scadenza successiva. In sostanza, una rata va pagata prima che scada quella seguente, altrimenti la rateazione va persa.