Il codice tributo 8111 è quello che il contribuente deve utilizzare con il modello F24 per il versamento dell’imposta speciale di bollo di cui all’art.19, comma 6, D.L. 201/2011. Per capire di cosa parliamo, dobbiamo fare riferimento al decreto che tra le altre cose ha stabilito che le attività finanziarie oggetto di emersione ai sensi dell’articolo 13-bis del decreto-legge 1o luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, e successive modificazioni, e degli articoli 12 e 15 del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 350, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n. 409, e successive modificazioni, sono soggette a un’imposta di bollo speciale annuale del 4 per mille. Per gli anni 2012 e 2013 l’aliquota è stabilita, rispettivamente, nella misura del 10 e del 13,5 per mille.
Il modello F24 va compilato alla sezione Erario, riportando in corrispondenza del campo anno di riferimento l’anno per il quale si effettua il versamento. Bisogna inserire gli importi a debito versati, mentre il campo importi a credito compensati deve rimanere vuoto per la ragione che tra poco vedremo. Al Totale A va inserito l’importo a debito complessivo dovuto all’Erario, mentre al Totale B deve essere riportata la somma degli importi a credito vantati verso l’Erario. Il Saldo ci fornisce la posizione netta del contribuente verso l’Erario, che può risultare ancora a debito, qualora A risulti maggiore di B, oppure a credito, se B è maggiore di A.
Con il decreto Semplificazioni sono stati istituiti nuovi undici codici tributo, che hanno reso parzialmente inutilizzabili alcuni codici, i quali oggi sono ammessi con riferimento al solo utilizzo per gli importi a debito da versare, non anche per i crediti da compensare. Parliamo dei seguenti, 1102, 1103, 1680″, 1706, 1707, 1710, 1711 1713, 3802, 3848, 8111, 8112.
Nel dettaglio, il decreto Semplificazioni sopra accennato, succeduto dall’emanazione della Risoluzione 13/E del 10 febbraio 2015 dell’Agenzia delle Entrate, ha istituito 11 codici tributo, di cui tre servono per compensare le somme rimborsate ai dipendenti sulla base dei prospetti di liquidazione delle dichiarazioni dei redditi e dei risultati contabili trasmessi da Caf e professionisti abilitati, cinque vanno utilizzati, invece, per recuperare le eccedenze, sempre avvalendosi dell’F24, con riferimento alle ritenute e alle imposte sostitutive versate, infine, tre sono stati istituiti per compensare crediti riconosciuti dagli stessi sostituti d’imposta. Per questo, come abbiamo notato sopra, il modello F24, in riferimento all’utilizzo del codice tributo 8111, deve essere lasciato libero nel campo crediti verso l’Erario.