Il codice tributo 8112 è quello che il contribuente deve utilizzare con il modello F24 per il versamento dell’imposta straordinaria di cui all’articolo 19, comma 12, D.L. 201/2011. Per capire di cosa parliamo, dobbiamo fare riferimento al decreto del 6 dicembre del 2011, che ha previsto, tra l’altro, che per le attività finanziarie oggetto di emersione che, alla data del 6 dicembre 2011, sono state in tutto o in parte prelevate dal rapporto di deposito, amministrazione o gestione acceso per effetto della procedura di emersione ovvero comunque dismesse, è dovuta, per il solo anno 2012, una imposta straordinaria pari al 10 per mille.
Il modello F24 deve essere utilizzato alla sezione Erario. Nel campo anno di riferimento bisogna indicare quello per il quale si effettua il versamento. Successivamente si riportano gli importi a debito versati. Al Totale A bisogna indicare la somma degli importi a debito verso l’Erario, mentre al Totale B bisogna riportare la somma degli importi a crediti verso l’Erario. Il Saldo fornisce la posizione netta del contribuente, che può risultare ancora a debito, se A è maggiore di B, oppure a credito, qualora a prevalere sia B su A.
Con il decreto Semplificazioni sono stati istituiti nuovi undici codici tributo, che hanno reso parzialmente inutilizzabili alcuni codici, i quali oggi sono ammessi con riferimento al solo utilizzo per gli importi a debito da versare, non anche per i crediti da compensare. Parliamo dei seguenti, 1102, 1103, 1680, 1706, 1707, 1710, 1711 1713, 3802, 3848, 8111, 8112.
Nel dettaglio, il suddetto decreto, seguito dall’emanazione da parte dell’Agenzia delle Entrate della Risoluzione 13/E del 10 febbraio 2015, ha istituito 11 codici tributo, di cui tre servono per compensare le somme rimborsate ai dipendenti sulla base dei prospetti di liquidazione delle dichiarazioni dei redditi e dei risultati contabili trasmessi da Caf e professionisti abilitati, cinque vanno utilizzati, invece, per recuperare le eccedenze, sempre avvalendosi dell’F24, con riferimento alle ritenute e alle imposte sostitutive versate; infine, tre sono stati istituiti per compensare crediti riconosciuti dagli stessi sostituti d’imposta.