Il codice tributo 6005 è quello che il libero professionista, il lavoro autonomo o l’imprenditore deve utilizzare con il modello F24 per la liquidazione dell’IVA mensile relativa al mese di maggio. Stiamo parlando di contribuenti mensili, ovvero di coloro che non possono o non vogliono avvalersi dei versamenti trimestrali. Le normative fiscali, infatti, consentono alle partite IVA, la cui attività ha generato nell’anno solare precedente un fatturato non superiore a 700.000 euro per la produzione di beni e di 400.000 euro per le prestazioni di servizi, di effettuare la liquidazione entro il sedicesimo giorno del secondo mese successivo al termine di ogni trimestre.
Tuttavia, su tali importi va versata un’addizionale dell’1%, a titolo di interesse verso l’Erario, ragione per cui anche chi avrebbe diritto a effettuare versamenti trimestrali spesso finisce per non avvalersene, dato che a fronte di un numero inferiore di incombenze burocratiche si sostiene un costo fiscale maggiore. Infine, per le attività miste, ovvero che producono beni ed erogano servizi, il tetto a cui fare riferimento per il fatturato massimo nell’anno solare precedente è quello dell’attività prevalente.
Per tutti i contribuenti mensili, l’IVA va liquidata entro il sedicesimo giorno del mese successivo a quello in cui è maturato il debito. Nel caso in esame, il pagamento dovrà avvenire entro il 16 giugno. Esso riguarda l’IVA a debito, se eccedente l’IVA a credito del mese di maggio. Sappiamo, infatti, che per ogni fattura emessa, applichiamo l’aliquota IVA sull’importo del bene ceduto o del servizio prestato. In questo caso, il cliente ci paga l’IVA, che per noi rappresenta un debito verso l’Erario. Viceversa, nel caso in cui acquistiamo merce o ci vengono erogati servizi da fornitori, l’IVA che ci viene caricata rappresenta per noi un credito verso l’Erario. Dal confronto tra gli importi a debito e quelli a credito del mese, otteniamo la nostra posizione netta, che sarà negativa se le vendite hanno superato in valore gli acquisti, positiva nel caso opposto.
Ora, può accadere che per uno o più mesi, non solo non abbiamo alcun debito IVA da saldare, ma che vantiamo persino un credito. Dovrebbe trattarsi di un’eccezione, perché nella regolarità dei casi una partita IVA dovrebbe mostrarsi in debito sull’imposta con il fisco, altrimenti significa che sta fatturando poco o che, invece, sta acquistando troppo. In alternativa, potrebbe segnalare una fase di investimenti, si pensi a un libero professionista che acquista materiale di ufficio, rinnovando dopo anni il suo studio. Una condizione di questo tipo non potrebbe procrastinarsi a lungo, in quanto porterebbe alla chiusura dell’attività.