Il codice tributo 6003 è quello che il contribuente deve utilizzare con il modello F24 per il versamento dell’IVA per il mese di marzo. Stiamo facendo riferimento ai contribuenti mensili, ovvero coloro che non possono o non vogliono avvalersi dei pagamenti trimestrali, riservati dalle norme per le partite IVA che nell’anno solare precedente hanno riportato un volume d’affari non superiore a 400.000 euro per le attività di erogazione di servizi o di 700.000 euro per quelle di vendita di beni. Nel caso di attività miste, si fa riferimento al limite dell’attività prevalente. Visto che il versamento trimestrale è sottoposto all’addizionale dell’1%, a titolo di interesse verso l’Erario, si capisce come nemmeno tutti coloro che possono avvalersene decidano di esercitare tale opzione.
Tornando al codice tributo 6003, esso serve quando nel mese di Marzo, l’azienda, il libero professionista o il lavoratore autonomo hanno riportato un’IVA a debito complessivamente superiore di quella a credito. Per le operazioni di vendita di beni o di prestazione di servizi la fattura emessa è comprensiva dell’IVA, che per colui che la emette rappresenta un debito verso l’Erario. Viceversa, sugli acquisti di beni o il ricevimento di servizi da parte di fornitori si riceve in fattura anche l’importo relativo all’IVA applicata, che stavolta rappresenta per l’acquirente un credito verso l’Erario. Dal confronto tra crediti e debiti si ottiene la posizione netta.
Se il contribuente risulta in debito, dovrà versarne l’importo entro il sedicesimo giorno del mese successivo alle transazioni a cui si riferisce, ovvero entro il 16 aprile nel caso specifico, salvo che la data cada in una giornata non lavorativa o festiva, nel quale caso si rinvia alla prima data lavorativa successiva. Il mancato rispetto della data entro cui effettuare il versamento determina l’applicazione di una sanzione del 30% e degli interessi legali, salvo che lo stesso contribuenti non si avvalga del ravvedimento operoso, provvedendo al pagamento, pur tardivo.
Se dal confronto tra IVA a credito e IVA a debito relativamente al mese di Marzo si ottiene la prevalenza della prima, il contribuente potrà, invece, scalare tale importo dai pagamenti successivi o più raramente optare per ottenere il rimborso. L’IVA a credito può risultare superiore di quella a debito in uno o più mesi, vuoi perché si sono effettuati acquisti rilevanti, vuoi anche perché i volumi di vendita sono stati bassi. Dunque, se il contribuente registra a lungo una prevalenza di crediti IVA, è un segnale negativo dello stato dei suoi affari.