Il codice tributo 3924 è quello che il contribuente deve utilizzare con il modello F24 per il versamento delle sanzioni sull’IMU, relative ad un’azione di accertamento da parte dell’Erario. Per capire meglio di cosa parliamo, bisogna spiegare cosa sia l’IMU. Si tratta dell’Imposta Municipale Unica, la cui introduzione, inizialmente prevista per il 2014, è stata anticipata al 2012.
L’IMU deve essere versata in due rate ogni anno, la prima entro la scadenza del 16 giugno e la seconda entro quella del 16 dicembre. Il primo versamento si ha in favore dell’amministrazione centrale dello stato, mentre il secondo va al Comune in cui è ubicato l’immobile.
Questo fissa le aliquote, che possono variare da una percentuale minima a una massima previste dalle leggi nazionali in materia. La base imponibile su cui applicare tali aliquote è data dal valore catastale dell’immobile, rivalutato di una certa percentuale, a seconda del tipo di immobile. Il valore trovato va a sua volta moltiplicato per un coefficiente, anch’esso dipendente dal tipo di immobile. Le stesse aliquote variano, a seconda che si tratti di seconde case, di uffici, di capannoni, di terreni agricoli, etc.
Vediamo cosa succede, se il contribuente non rispetta le scadenze sopra indicate. In teoria, egli avrebbe il modo di rimediare all’inadempienza, avvalendosi del ravvedimento operoso, un istituto giuridico, che gli consente di regolarizzare la sua posizione con il Fisco, versando una sanzione minima e pagando anche un interesse legale, che su base annua è stato abbassato per l’anno 2016 allo 0,2%, era allo 0,5% nel 2015 e all’1% nel 2014.
Tuttavia, potrebbe accadere che il contribuente non abbia nemmeno segnalato l’intenzione di mettersi in regola con l’imposta. In quel caso, se scatta un accertamento da parte degli uffici dell’amministrazione finanziaria, scatteranno le sanzioni, che saranno pari al 3,75% dell’importo evaso, se l’inadempienza rientri nei 365 giorni successivi alla scadenza dei termini. Se essa supera l’anno, la sanzione sale repentinamente al 30%.
Sono dovuti anche gli interessi legali, che il Comune ha facoltà di innalzare fino a un massimo del 3%. Questo significa che il suddetto 0,2% indicato potrebbe diventare in alcuni casi anche del 3,2%. Conviene, pertanto, mettersi in regola con il ravvedimento operoso.
Ora, il codice tributo 3924 deve essere utilizzato per il versamento delle sanzioni, nel caso di accertamento. In questo caso, l’anno di riferimento da indicare sul modello F24 è quello in cui l’imposta avrebbe dovuto essere versata.