Il codice tributo 2004 è quello che il contribuente deve utilizzare per il versamento con il modello F24 dell’acconto IRES prima rata. Per capire bene di cosa parliamo, dobbiamo chiarire, anzitutto, cosa sia l’IRES. Si parla dell’Imposta sui Redditi delle Società, la ex Irpeg. Essa è dovuta dalle persone giuridiche, ovvero essenzialmente da spa e srl. In altri termini, stiamo trattando l’imposta sugli utili delle imprese diverse dalle persone fisiche.
L’aliquota IRES è unica, a differenza di quanto accada con l’Irpef, pari al 27,50%, anche se alcune recenti modifiche hanno previsto un taglio al 24%, decorrente dall’1 gennaio del 2017. Come accade anche con l’imposta sui redditi delle persone fisiche, anche per l’IRES è dovuto un acconto, che è pari per il 2016 al 100% dell’IRES versata nell’esercizio precedente.
A tale riguardo bisogna visionare l’importo registrato al rigo RN17 dell’ultimo Modello Unico presentato. Se l’acconto complessivo ammonta ad almeno 257,52 euro, il contribuente ha la possibilità di versarlo in due rate. La prima è pari al 40% e deve essere versata entro il 16 giugno dell’esercizio a cui fa riferimento; la seconda rata è pari al restante 60% e deve essere versata entro il 30 novembre del medesimo anno. Il saldo, invece, va versato entro il sedicesimo giorno del sesto mese successivo al termine dell’esercizio, per cui se esso si conclude il 31 dicembre, sarà il 16 giugno.
Il codice tributo 2004 è quello che il contribuente deve utilizzare per il versamento della prima rata dell’acconto IRES, quella che scade il 16 giugno.
Dunque facciamo un esempio molto semplice. Immaginiamo che l’impresa Alfa abbia riportato nell’esercizio 2015 ricavi per 100.000 euro e costi per 60.000 euro. Il suo utile è pari a 40.000 euro. Applicando l’aliquota IRES del 27,50, il contribuente dovrà versare all’Erario 11.000 euro.
A questo punto, in relazione all’esercizio 2016, il contribuente dovrà verificare la misura dell’acconto da versare. L’importo è certamente superiore ai 257,52 euro sopra indicati, per cui l’acconto potrà essere suddiviso in due rate. La prima, che scade il 16 giugno del 2016 e dovrà essere pari al 40% dell’acconto complessivo, che coincide anche con l’imposta netta versata nell’esercizio precedente, dato che l’acconto è previsto nella misura del 100%, è stato del 101,50% per qualche anno.
L’impresa dovrà, quindi, versare a giugno 4.400 euro, entro il 30 novembre i restanti 6.600 euro. Il saldo, a credito o a debito, a seconda dell’utile maturato nell’anno, dovrà essere versato entro il 16 giugno dell’anno successivo.