Il codice tributo 1800 è quello che devono utilizzare con il modello F24 i contribuenti minimi per il versamento dell’imposta sostitutiva. Per capire di cosa parliamo, bisogna fare un passo indietro. Alcune categorie di lavoratori autonomi possono avvalersi del cosiddetto regime dei minimi, ovvero del versamento al Fisco di un’aliquota onnicomprensiva e sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali regionali e comunali, nonché dell’Irap.
Con la legge di stabilità 2016, il regime forfetario dei minimi è stato esteso fino ai redditi di 30.000 euro all’anno dai 15.000 euro vigenti fino al 31 dicembre del 2015, anche se l’aliquota è stata innalzata al 15% dal 10% precedentemente dovuto. Possono avvalersi di tale regime, coloro che nell’esercizio precedente abbiano riportato un reddito non superiore ai 30.000 euro, che abbiano sostenuto una spesa massima per i lavoratori dipendenti di 5 mila euro lordi, che non abbiano acquistato beni strumentali per un controvalore complessivo maggiore di 20.000 euro, non vi rientrano i beni immobili utilizzati per la professione.
Non possono avvalersi di tale regime coloro, che partecipano allo stesso tempo all’esercizio di attività, di società di persone o associazioni ad esse assimilate, oppure a società a responsabilità limitata.
Il reddito imponibile, sul quale grava l’aliquota forfetaria del 15%, si calcola con l’applicazione di un coefficiente di redditività, pari al 78% per i professionisti. Dai ricavi vanno sottratti anche i contributi previdenziali dovuti e versati. Esempio, un professionista registra ricavi nell’anno per 20.000 euro. Si applica il coefficiente di redditività del 78%, per cui dovrà sottrarre da 15.600 euro i contributi previdenziali e sulla differenza risultante dovrà applicare l’aliquota del 15%. Non sono ammesse altre detrazioni.
Un’altra convenienza risiede nell’esonero del versamento dell’IVA, così come i ricavi e i compensi non sono assoggettati ad alcuna ritenuta d’acconto. Si è anche esclusi dagli studi di settore e dall’obbligo di tenuta delle scritture contabili. Le fatture vanno, invece, tenute, enumerate, al fine di avere una certificazione dei corrispettivi.
Sono esclusi altresì dai regimi dei minimi quei contribuenti, i cui redditi da lavoro dipendente siano superiori a 30.000 euro, tranne il caso che il lavoro a cui fanno riferimento sia cessato. Risulta essere stata così superata la vecchia previsione, secondo la quale venivano esclusi automaticamente tutti coloro, i cui redditi da lavoro dipendente superavano quelli percepiti con l’attività autonoma. L’intento di questo regime dei minimi esteso è di incentivare la creazione di lavoro autonomo. Il codice tributo 1800 dovrà essere utilizzato per versare l’imposta sostitutiva.