Il codice tributo 1671 è quello che il contribuente deve utilizzare con il modello F24 per fare valere il credito relativo all’eccedenza di versamenti per l’addizionale comunale all’Irpef, trattenuta dal sostituto d’imposta. Il codice è utilizzabile solo per indicare un importo a credito o per indicare un importo a debito da ravvedimento operoso.
Stiamo facendo riferimento all’addizionale comunale Irpef, quando il contribuente la versa tramite il sostituto d’imposta, ovvero quando si tratta di un lavoratore dipendente. Sui redditi delle persone fisiche, il contribuente deve versare l’Irpef, un’imposta il cui gettito va essenzialmente allo stato centrale. Tuttavia, le norme fiscali prevedono che gli enti locali, ossia regioni e comuni, hanno la possibilità di imporre una tassazione ulteriore, sotto forma, appunto, di aliquote addizionali. I comuni possono incrementare le aliquote addizionali fino allo 0,8%.
A differenza della tassazione nazionale, che è suddivisa per scaglioni di reddito e che prevede anche detrazioni e esenzioni, nel caso dell’addizionale Irpef comunale non si hanno criteri univoci, perché è lasciato al singolo ente decidere quanto e come tassare. Per questo, potrebbe paradossalmente accadere che un contribuente con basso reddito da lavoro, del tutto esentato dal pagamento dell’Irpef su base nazionale, in quanto rientrante nello scaglione inferiore alla soglia minima, debba ugualmente versare al Comune l’addizionale all’imposta.
Allo stesso tempo, questa potrebbe essere introdotta senza alcuna progressione sul reddito, così come potrebbe accadere che la sua entità sia soggetta di anno in anno a revisione sulla base delle aliquote decise dal Comune.
Il caso in esame riguarda il versamento delle addizionali in eccedenza. A questo punto, ha diritto di farsi restituire il di più dal Comune attraverso il codice tributo 1671, che va utilizzato alla sezione IMU e altri tributi locali. Va inserito il codice del Comune nell’apposito spazio in cui viene richiesto, mentre al Totale G va indicato l’importo a debito alla sezione IMU e altri tributi locali, al Totale H l’importo a credito verso lo stesso ente. Il Saldo segnala la posizione netta del contribuente, che può essere ancora a debito, ma può anche risultare a credito, qualora H sia superiore a G.
Su questo punto è bene non fare confusione con i crediti e i debiti verso l’Erario, perché si tratta di importi da calcolare separatamente da quelli dovuti o vantati verso gli enti locali.