Codice Tributo 1130 – Guida

Il codice tributo 1030 è quello che il contribuente deve utilizzare con il modello F24 per il recupero delle eccedenze delle imposte sostitutive da riportare sul quadro RT del Modello Unico. Il codice è utilizzabile solo per indicare un importo a credito da compensare, ovvero per indicare un importo a debito per ravvedimento operoso.

Il Quadro RT del Modello Unico deve essere utilizzato per rilevare la tassazione delle plusvalenze e delle minusvalenze di natura finanziaria, in relazione alle partecipazioni non quotate rivalutate e per l’opzione di affrancamento dei titoli e di altre attività finanziarie. Nel dettaglio, il Quadro RT si compone di otto sezioni, ciascuna delle quali fa riferimento a una distinta tipologia di tassazione legata al realizzo di plusvalenze o minusvalenze finanziarie, realizzate da persone fisiche in regime di impresa.

Le plusvalenze di natura finanziaria vengono tassate da luglio del 2014 con aliquota del 26%, mentre da gennaio 2012 al giugno 2014, essa era al 20%. Restano sottoposte a tassazione agevolata del 12,50% i proventi di natura finanziaria realizzati con la compravendita di titoli di stato, sempre che non siano rientranti nella black list stilata dal Ministero dell’economia e delle finanze. Sono sottoposte anche a imposta sostitutiva le plusvalenze relative a contratti di associazione in partecipazione e di cointeressenza, nei casi in cui il valore dell’apporto di capitale sia pari o inferiore al 5% o al 25% del valore del patrimonio netto contabile risultante dall’ultimo bilancio approvato prima della data di stipula del contratto, a seconda che i titoli siano negoziati o meno sui mercati regolamentati, ovvero nei casi in cui l’apporto sia di valore pari o inferiore al 25% delle rimanenze finali e del costo complessivo dei beni ammortizzabili, al netto degli ammortamenti.

Il codice tributo 1130 è quello che bisogna utilizzare per il recupero delle eccedenze relative alle imposte sostitutive di cui sopra. La sezione del modello F24 da compilare è Erario. Dopo avere indicato l’importo a credito da compensare e l’anno d’imposta a cui esso fa riferimento, bisogna lasciare vuoto il campo importi a debito versati, mentre bisogna inserire nell’apposto spazio corrispondente a importi a credito compensati la somma da utilizzare per la compensazione medesima. Al Totale A si dovrà indicare la somma degli eventuali importi a debito verso l’Erario, mentre al Totale B bisogna indicare la somma degli importi a credito da compensare. Al Saldo si otterrà la posizione netta del contribuente, che risulterà a debito, se il Totale A supera il Totale B, o a credito, nel caso opposto.