Codice Tributo 8902 – Guida

Il codice tributo 8902 è quello che il contribuente deve utilizzare con il modello F24 per il versamento della sanzione pecuniaria, relativa all’addizionale regionale all’Irpef.

Cerchiamo di capire meglio di cosa parliamo, partendo dalla spiegazione di cosa sia l’addizionale regionale Irpef. L’imposta sui redditi delle persone fisiche è versata per la stragrande parte allo stato centrale, ma le regioni e i comuni di residenza del contribuente hanno il diritto di imporre su di essi un’aliquota addizionale. Le regioni potranno fissare le aliquote all’interno di un intervallo stabilito dal governo.

Le regioni in deficit, ossia con conti squilibrati, hanno la possibilità di elevare i limiti ulteriormente, sempre entro un livello massimo fissato dallo stato, in modo da potere più agevolmente cercare di sistemare i loro bilanci.

Le addizionali Irpef vanno versate in due rate, una d’acconto e l’altra a saldo. La prima entro il 16 giugno, o 16 luglio, maggiorata dello 0,4% a titolo di interesse verso l’Erario, e nella misura del 40% dell’importo registrato alla riga RN 33 della dichiarazione dei redditi relativa all’esercizio precedente, la seconda entro il 30 novembre per il restante 60%.

Qualora nell’anno precedente si sia sostenuta un’imposta non superiore a 51,65 euro, l’acconto non è dovuto, mentre nel caso in cui tale importo non abbia ecceduto i 257,52 euro, va versato in un’unica soluzione entro il 30 novembre.

Il metodo suddetto è detto storico, perché il calcolo dell’imposta addizionale da versare si basa sull’Irpef complessivamente versata nell’anno precedente. Il contribuente può avvalersi, però, anche del metodo cosiddetto previsionale, quando ritiene che nell’anno in corso dovrebbe maturare un reddito tale da dovere versare un’addizionale Irpef inferiore all’anno precedente.

Vediamo cosa succede se il contribuente non rispetta le suddette scadenze. Risulta essere evidente che se scoperto incapperà nella comminazione di sanzioni, le quali sono abbastanza salate, ammontando al 30% dell’imposta evasa.

Il codice tributo 8902 è proprio quello da utilizzare per il versamento di tale sanzione, che avviene separatamente dall’imposta a cui afferisce e dagli interessi. Ormai, i casi in cui si incorre in questo rischio sono ridotti al minimo, visto che il legislatore ha ampliato notevolmente le ipotesi di ricorso al ravvedimento operoso, un istituto che consente al contribuente di versare una sanzione minima e spesso risibile.

Se, però, il ravvedimento operoso non è più un’opzione possibile, perché magari si è stati oggetto di un accertamento fiscale, allora si dovrà versare al Fisco la sanzione piena con l’utilizzo del codice tributo indicato in precedenza.