Il codice tributo 6493 è quello che il contribuente deve utilizzare con il modello F24 per effettuare l’integrazione IVA. Ci stiamo riferendo ai giovani imprenditori, titolari di partita IVA, che si siano avvalsi del regime dei minimi, risultante vantaggioso da un punto di vista fiscale, sempre che il reddito sia non superiore ai livelli fissati dalle norme.
Per questi imprenditori, nel caso di acquisto di beni o servizi da uno degli stati membri dell’Unione Europea corre l’obbligo di integrare la fattura con l’indicazione dell’aliquota IVA e della relativa imposta. Questa dovrà essere versata al Fisco entro il sedicesimo giorno del mese successivo a quello in cui è avvenuto l’acquisto, utilizzando il modello F24 e avvalendosi del codice tributo 6493, avendo anche cura di compilare il modello Intrastat, ovvero quello per il riepilogo degli acquisti intracomunitari.
Ma il codice tributo 6493 è anche citato con riferimento a un altro obbligo, quello per integrare il versamento dell’IVA, con riferimento ai maggiori ricavi determinati dall’applicazione dei parametri per gli studi di settore non ancora approvati o che siano stati approvati, ma ancora non risultino applicabili.
I contribuenti che esercitano arti e professioni sono sottoposti ai cosiddetti studi di settore, ovvero a parametri, che fissano per ciascuna zona i presunti ricavi maturabili mediamente durante l’esercizio. Coloro che dichiarino ricavi inferiori a quelli minimi fissati dall’amministrazione finanziaria possono essere sottoposti ad accertamento. Al fine di evitare di essere sanzionati, molti contribuenti, quindi, si adeguano ai parametri minimi degli studi di settore, versando al Fisco la differenza, data dall’applicazione delle aliquote IVA, Irpef e Irap sul maggiore reddito dichiarato.
Il codice 6493 è quello che deve essere utilizzato, appunto, quando il contribuente voglia adeguarsi ai parametri minimi, versando al Fisco l’IVA in più dovuta sulla differenza tra questi e i minori ricavi dichiarati. Il versamento deve avvenire entro i termini fissati per la presentazione della dichiarazione dei redditi, ovvero entro il 30 settembre di ogni anno, salvo proroghe.
Con il versamento dell’integrazione all’IVA, il contribuente evita il pagamento di sanzioni e interessi, adempiendo all’obbligo erariale.
I parametri sono studiati e applicati in maniera diversificata zona per zona, in modo da rispondere ai ricavi medi effettivi realizzati da ciascun tipo di attività nelle diverse regioni e province d’Italia. Essi sono fissati e nel tempo variati dopo avere consultato le categorie di riferimento, al fine di contrastare l’evasione fiscale, spingendo tutti i contribuenti a dichiarare un reddito minimo, al di sotto del quale si presume che sarebbe difficile continuare l’attività lavorativa.