Codice Tributo 1830 – Guida

Il codice tributo 1830 è quello che il contribuente deve utilizzare con il modello F24 per il versamento del saldo dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze iscritte in bilancio e derivanti dalla valutazione, ai corsi di fine esercizio, delle disponibilità in metalli preziosi per uso non industriale, sulla base di quanto disciplinato dall’14 del D.L. n.78/2009.

Per capire di cosa parliamo, dobbiamo fare presente che la normativa del 2009 prevede che debbano essere sottoposte a imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e relative addizionali, oltre che dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive, le disponibilità di metalli preziosi disponibili alla fine dell’esercizio, anche nel caso in cui si trovassero presso terzi o in conti bancari disponibili, ad esclusione di quelle in adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza alla CEE. Queste disponibilità devono essere sottoposte a un’aliquota del 6%, avendo cura di verificare i corsi dei metalli detenuti alla fine dell’esercizio, ossia guardando al valore delle quotazioni al termine della seduta del 31 dicembre dell’anno di riferimento.

L’imposta non è deducibile ai fini della determinazione del reddito. La normativa sopra esposta deroga a tutte le precedenti disposizioni e risulta essere efficace a partire dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge.

Bisogna verificare se nell’anno considerato abbiamo realizzato o meno una plusvalenza. Ciò lo dedurremo dal confronto tra quotazioni di inizio esercizio, o in data successiva, se il loro acquisto è avvenuto nel corso dell’esercizio, e quelle al 31 dicembre. Poiché esse sono espresse in dollari, bisogna al contempo effettuare la conversione del cambio euro-dollaro, dovendo i nostri valori a bilancio essere redatti in euro, la nostra valuta nazionale.

Ipotizziamo che abbiamo acquistato 100 grammi di oro in data 10/03 dell’anno X al corso di 1.250 dollari l’oncia e che al 31 dicembre dello stesso anno, le quotazioni dell’oro risultino pari a 1.350 dollari. Visto che un’oncia è pari a 28,35 grammi, dobbiamo, anzitutto, calcolare il costo in grammi iniziale e il valore, sempre in grammi, alla fine dell’anno, ottenendo i seguenti risultati: 44 dollari e 47,62 dollari, rispettivamente. Il cambio euro dollaro ipotizzati il 10/03 è di 1,1050, quelli al 31/12 di 1,12. Pertanto, i 100 grammi di oro valevano 3.990 euro alla data di acquisto e 4.252 euro alla fine dell’esercizio. La plusvalenza teorica è, pertanto, pari alla differenza positiva di 262 euro, sulla quale va applicata l’aliquota del 6%, che esiterà un’imposta totale di 16 euro. Il saldo, pari al 50% del totale, dovrà essere versato al Fisco con il codice tributo 1830.