Il codice tributo 4725 è quello che bisogna utilizzare per l’adeguamento ai fini IRPEF dei ricavi o compensi ai parametri o gli studi di settore. Esso può essere utilizzato anche per segnalare un credito da compensare. Con una circolare, l’Agenzia delle Entrate ha fornito ulteriori chiarimenti e precisazioni sull’applicazione degli studi di settore. La comunicazione dell’ente ha riguardato i criteri di territorialità, per cui sempre più le modalità di applicazione degli studi di settore sono differenziate sulla base dell’area territoriale in cui l’impresa o il professionista opera, indicatori di coerenza economica, la cui finalità è il contrasto di situazioni di non corretta compilazione dei dati previsti dai modelli degli studi di settore, la riduzione delle informazioni richieste con la modulistica per gli studi di settore, la possibilità di indicare al rigo F05 – Altri proventi e componenti positivi i proventi straordinari non più classificabili alla voce E20 del conto economico, non più significativa ai fini degli studi di settore.
In altre parole, imprese e liberi professionisti sono sottoposti agli studi di settore, anche se si parla espressamente di abolirli, in base ai quali bisogna le dichiarazioni dei redditi non possono risultare inferiori a determinati livelli fissati dallo stato sulla base di molteplici criteri, tra cui l’area territoriale in cui si opera. Il rischio altrimenti consiste nell’incorrere in controlli fiscali e relative sanzioni. Nel caso specifico, il decreto 30 settembre 2003, n.269 regola i casi di adesione al concordato preventivo di durata triennale che, in cambio, consente ai contribuenti aderenti di godere di imposte sui redditi agevolate, la sospensione di obblighi di emissione dello scontrino fiscale, della ricevuta fiscale e la limitazione dei poteri di accertamento dell’Amministrazione finanziaria.
Il codice tributo 4725 è quello che il contribuente, sia esso un’impresa o un libero professionista, deve utilizzare per adeguare ai fini IRPEF la propria dichiarazione. La sezione da compilare è Erario, nella quale bisogna inserire anche l’anno a cui fa riferimento il versamento dell’imposta. Come detto, il codice può essere utilizzato per indicare un importo a debito, ma anche un credito da compensare.
Al Totale A bisogna inserire la somma degli importi a debito registrati alla voce Erario, mentre al Totale B bisogna riportare la somma degli eventuali importi a credito vantati sempre alla voce Erario. Infine, al Saldo si ottiene la posizione netta del contribuente, che sarà a debito, se Totale A è maggiore di Totale B, o a credito, nel caso opposto.