Il codice tributo 3919 è quello che il contribuente deve utilizzare con il modello F24 per il versamento dell’IMU e degli altri tributi locali. Ci stiamo riferendo all’imposta introdotta in Italia nel 2011 e da allora sottoposta a diverse modifiche, che hanno avuto due conseguenze maggiori, l’aggravio dell’onere a carico del contribuente e la generazione di un’estrema confusione, tale per cui oggi sono in pochi gli italiani che hanno capito perfettamente cosa stiano pagando, in relazione agli immobili.
Il codice tributo 3919 si riferisce agli altri fabbricati, ovvero agli immobili diversi dalla casa, che questa sia prima o seconda abitazione. Dunque, non ci stiamo riferendo al codice che bisogna utilizzare per pagare l’imposta sulla propria abitazione, bensì a quella che si applica agli altri fabbricati, come un ufficio, un capannone, un negozio.
La confusione è amplificata anche da un altro aspetto. La metà della somma va versata al Comune, mentre l’altra metà va allo stato centrale. Il codice tributo 3919 è quella che va versata allo stato.
Dunque, immaginiamo di dovere l’imposta su un immobile adibito ad ufficio. Per calcolare l’onere, bisogna prendere la rendita catastale e rivalutarla del 5% e successivamente ancora moltiplicarla per 80. Infine, bisogna applicare l’aliquota fissata dal Comune, che varia da ente a ente e spesso di anno in anno, sulla base delle esigenze finanziarie. L’unica regola, nel caso specifico, è che l’aliquota di riferimento sia dello 0,76% e alla quale può essere sommato o sottratto lo 0,3%. Dunque, essa varierà da un minimo dello 0,46% a un massimo dell’1,06%.
Facciamo un esempio pratico: un ufficio ha una rendita catastale di 1.000 euro ed è ubicato sul territorio di un Comune, che ha fissato per l’anno in questione un’aliquota dello 0,85% per questo tipo di fabbricato. Il proprietario dovrà versare al Fisco complessivamente 1.000 x 1,05 x 80 x 0,0085 = 714 euro.
Si tenga conto che abbiamo moltiplicato per 1,05, al fine di effettuare la rivalutazione del 5%, per 80, perché è il valore fissato per gli uffici e, infine, per 0,0085, perché si tratta dell’aliquota comunale dello 0,85%. Non è finita: con il codice tributo 3918 verseremo la metà al Comune, ovvero 357 euro, mentre i restanti 357 euro vanno versati allo stato centrale, utilizzando il codice tributo 3919.
Si tenga conto che il codice può essere utilizzato per compensare il debito con eventuali crediti maturati verso l’amministrazione finanziaria pubblica. Un aspetto particolare di questa imposta è che il calcolo deve essere effettuato dallo stesso contribuente, che può avvalersi allo scopo di un servizio di assistenza fiscale o di un libero professionista.