Il codice tributo 1668 deve essere utilizzato dal contribuente, in relazione al versamento degli interessi con il modello F24 che gravano sulle imposte rateizzate, e che saranno versate separatamente, derivanti dalla dichiarazione dei redditi. Vediamo adesso con maggiore precisione di cosa stiamo parlando.
L’Agenzia delle Entrate prevede la possibilità per il contribuente di avvalersi della rateizzazione delle somme dovuto a titolo di saldo o di acconto e relative al pagamento delle imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi, sia con il Modello Unico che con il 730.
La rateazione non necessariamente dovrà riguardare tutti gli importi relativi all’imposta, ma si potrà decidere anche di avvalersene in relazione a una parte di questi. Per esempio, il contribuente potrà optare per dilazionare il pagamento del primo acconto Irpef e di versare il saldo in un’unica soluzione o viceversa.
Se il termine ultimo per il versamento di una rata cade in un giorno festivo o di sabato, la scadenza viene prorogata al primo giorno lavorativo seguente. Gli importi rateizzati sono gravati da un tasso di interesse dello 0,4% all’anno, che viene applicato automaticamente, in fase di determinazione del numero di rate e al piano di rateazione prescelto. Se la prima rata scade il 16 luglio, anziché il 16 giugno, già essere sarà comprensiva della maggioranza dell’interesse dello 0,4%. Il numero massimo delle rate ammesse è di sei.
Non possono essere rateizzati, invece, gli importi da versare a novembre, come l’acconto Irpef, dell’Ires e dell’Irap e quelli per l’IVA di dicembre.
Il codice tributo 1668 è utilizzato per il versamento degli interessi da versare separatamente dalle imposte rateizzate a cui fanno riferimento e con il modello F24.
La prima rata è arrotondata nell’ordine dei centesimi di euro, in base alle differenze positive o negative che si riferiscono al totale.
Dunque, poniamo di dovere versare 50 euro a titolo di interessi su imposte rateizzate. Bisogna inserire la somma sul modello F24 e successivamente riportare l’anno d’imposta a cui si fa riferimento, oltre al codice tributo 1668.
A questo punto, ricordiamo che esso può essere utilizzato anche per la compensazione di crediti verso l’Erario. Pertanto, nel Totale A saranno indicati gli importi a debito, nel Totale B quelli a credito. Il Saldo indicherà la posizione netta del contribuente, che potrebbe essere ancora a debito, per cui dovrà versare la somma risultante dalla sottrazione, oppure a credito verso il Fisco, per cui potrà pretendere un rimborso o utilizzare a sua volta la somma per compensarla con altri futuri debiti.